domenica 18 gennaio 2015

Maria Bethânia, "Envelhecer é privilégio".

"Envelhecer é privilégio" ("Invecchiare è un privilegio"), ama ripetere Maria Bethânia, una delle più alte autorità musicali del Brasile, interprete conosciuta in tutto il mondo, donna di cultura e sensibilità fuori dal comune. Ma più che un privilegio, la vecchiaia nel caso di Bethânia non esiste. Quest'artista dall'età indefinibile, che mai è stata giovane e mai sarà vecchia, che in scena, grazie alla sua scienza interpretativa, ora è una "menina" che attraversa il palco correndo, ora un'ultracentenaria indigena dell'Amazzonia, sembra essere depositaria di un segreto che la colloca al di fuori del tempo. Un segreto che è certamente nella voce, in quel suo timbro particolarissimo che Vinicius de Moraes paragonava al crepitare dei rami di un albero che brucia, ma che risiede anche e soprattutto nella sua assoluta autonomia artistica, nell'incorruttibile fermezza con cui dimostra di non voler seguire le mode, nell'essere totalmente impermeabile alla paura di invecchiare. Come una sorta di minatore, Bethânia, sprezzante delle leggi del mercato, nei suoi ultimi dischi si è calata negli aspetti più antichi e profondi della cultura e delle tradizioni brasiliane, con l'intento di riportare alla luce un tesoro sconosciuto o dimenticato. "Brasileirinho", pubblicato nel 2003, attraversa la storia del Brasile puntando i riflettori sulla gente comune, sugli schiavi venuti dall'Africa, sulle usanze e i culti di uomini e donne che sembrano usciti dai libri di Guimarāes Rosa. in questi giorni, a poche settimane dalla pubblicazione di un dvd dedicato all'opera poetica di Fernando Pessoa (O Vento Lá Fora), Maria Bethânia festeggia 50 anni di carriera e lo fa con una nuova tournée ("Abraçar e agradecer") che sta registrando ovunque il tutto esaurito. Nella scaletta figurano le canzoni che hanno segnato il suo glorioso cammino d'interprete e i pezzi più recenti di "Meus quintais", l'album interamente dedicato agli Indios del Brasile. Il finale, che sembra stia suscitando molta impressione negli spettatori, è affidato a "Non, je ne regrette rien", la celebre canzone di Edith Piaf. Bethania, come testimoniano i video che circolano sul Web, ne offre un'interpretazione particolarmente originale e appassionata, perchè lei, come la Piaf, davvero non ha nulla da rimpiangere. Il rigore e la discipilna che regolano il suo lavoro e la capacità di rinnovarsi continuamente senza tradire se stessa, le hanno sempre dato ragione. Insofferente alle strategie, armata unicamente del suo talento e della piena fiducia nelle sue scelte, Dona Maria ha saputo conquistare il cuore della gente e diventare un classico. E come tale, nulla di ciò che la riguarda patisce gli effetti del passare del tempo.   

GIULIANO FALZONE













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